Una parte importante occupano nell’astronomia quei miti e quelle leggende, frutto della fantasia, con cui spesso gli antichi spiegavano i fenomeni astronomici e naturali, quasi a volerne dominare le cause e gli effetti. Essi, non essendo il mito intrinsecamente legato allo studio del cielo, erano frutto dell’approccio con il mondo esterno ed i suoi pericoli. Così apparivano in cielo eroi e dei, che in un modo o nell’altro accompagnavano la quotidianità dell’uomo antico.
I primi furono i Babilonesi che sulla base dell’osservazione celeste trassero dei segni per l’interpretazione dell’avvenire, poi fu la volta degli Egizi. Ognuno con le proprie divinità ed i propri eroi, ai quali si trovava comunque un posto ed un ruolo nel firmamento.
Importando i loro studi astronomici i Greci adattarono alla propria cultura mitologica le conoscenze dei loro predecessori, e stilarono così i primi cataloghi stellari adeguando i nomi dei corpi celesti alle loro tradizioni. Nacquero allora tutta una serie di costellazioni, pianeti e altri corpi celesti, ognuno dei quali impersonava i personaggi cari all’immaginario collettivo degli antichi. Tutto ciò rende particolarmente suggestiva la volta celeste facendola diventare un palcoscenico in cui si esibiscono eroi e divinità, protagonisti principali di leggende lontane nel tempo.
I corpi ed oggetti celesti conosciuti in antichità, sono stati protagonisti di leggende mitologiche. Infatti, presso i Greci, la maggior parte di essi era stata battezzata con i nomi delle loro divinità, che poi successivamente furono importati ed adattati dai Romani alle loro tradizioni e mantenuti sino ai nostri giorni. Il culto dei pianeti risale invece ai Babilonesi che si dedicavano allo studio ed alla previsione delle configurazioni planetarie, convinti com’erano che tutto ciò influenzasse il destino dell’uomo.
Via Lattea. La striscia lattiginosa che taglia il cielo, e che noi sappiamo essere la nostra galassia, per i Greci rappresentava del latte perso da Era mentre allattava Ercole che versandosi si sparse nel cielo. Quest’ultimo infatti, era figlio di Zeus ed Alcmena la quale, per paura di ritorsioni da parte della consorte del re degli dei, lo abbandonò subito dopo la nascita. Zeus, che teneva molto al neonato, fece in modo con la complicità di Atena che la moglie stessa lo trovasse fra i campi, la quale inteneritasi prese immediatamente ad allattarlo rendendolo immortale. Vi sono anche altri miti che immaginano la galassia come il percorso celeste che portava al regno dei morti.
Iadi. Figlie di Atlante erano le sette ninfe che allevarono il dio Dioniso.
PIeiadi. Altre sette figlie di Atlante immortalate nel cielo da Zeus per via della loro saggezza e per essere sottratte alle insidie del cacciatore Orione.
Sole. Da sempre ritenuto una divinità universale era il dio Elios, dio della luce e del calore, che guidava il suo carro solare lungo il cielo preceduto dalla sorella Eos, l’aurora. Giunto alla sera si riposava e gli veniva dato il cambio dall’altra sorella Selene. Oltre che per i Greci, anche per gli Egizi il Sole era oggetto di culto infatti essi vedevano in lui il dio Amon-Ra, il cui simbolo era il toro, od il dio Aton.
Luna. Regina della notte, collegata alla natura ed al culto dei morti, era anche la dea della fecondità. Per i Greci era la dea Selene, sorella di Elios e di Eos, che guidava il carro lunare. I Romani invece vedevano in essa la dea della caccia Diana mentre gli Egizi la identificavano con Iside.
Mercurio. Rappresenta il dio Ermes, Mercurio per i Romani ed i Latini, simbolo della velocità e dell’astuzia ed inventore di numerose arti fra le quali l’astronomia, la musica e la ginnastica. Protettore dei viaggiatori e dei mercanti era anche il “messaggero degli dei”.
Venere. Pianeta che incarna il mito antichissimo della Gran Madre, dea della fecondità. Veniva anche identificata presso i Greci ed i Romani come dea della bellezza e dell’amore.
Marte. Impersona l’omonimo dio della guerra, Ares per i Greci, padre di Romolo e Remo per i Romani. Era molto amato dal popolo romano tanto che in suo onore fu chiamato il mese della riapertura delle operazioni militari dopo la sospensione invernale ossia Marzo. Combatteva guidando un carro ed era accompagnato dai figli Deimos, la Paura, e Phoibos, il Terrore.
Giove. Il re degli dei, e dunque anche dei pianeti, a cui sono riferiti anche i nomi dei suoi satelliti maggiori che ricordano quelli delle sue amanti. Dio della luce, manifestava la sua volontà con tuoni e fulmini.
Saturno. Il dio Crono, Saturno per i Romani, padre di Zeus che regnò sul mondo spodestando il proprio padre Urano dopo averlo evirato. A sua volta, narra il mito, che venne sconfitto dal proprio figlio Zeus.