Il 29 settembre è una di quelle date che forse merita di essere ricordata più di altre per gli episodi di portata storica che accaddero, dalla storia greca fino a quella romana. I primi risalgono al 480 a.C., ovvero le due battaglie di Salamina e di Himera, che respinsero rispettivamente i tentativi di invasione persiana in Grecia e i tentativi di invasione cartaginese in Sicilia e Magna Grecia. Non mancano poi avvenimenti della storia romana, essendo la data di nascita, della celebrazione del trionfo e della morte di Gneo Pompeo Magno.

Vediamo in breve questi eventi. Buona lettura!


Il sincronismo tra le battaglie di Himera e Salamina è stato codificato dalla storiografia antica con l’intento di unificare la Grecità, metropolitana e occidentale, nella comune celebrazione della vittoria contro il barbaro : un nome che accomuna indistintamente Cartaginesi e Persiani. Le due vittorie vennero interpretate tout court come un trionfo della civiltà sulla barbarie. Su questa stessa linea interpretativa si sono mosse alcune analisi della storiografia moderna (XIX-XX secolo) anch’esse caratterizzate da forti connotazioni ideologiche.

Avvicinamento_truppe_Battaglia_di_Salamina.svg«Avanti, figli della Grecia,
liberate la terra dei padri,
liberate i vostri figli, le vostre donne,
gli altari dedicati agli dei dei vostri avi,
e le tombe dei vostri antenati:
ora c’è la guerra per tutte le cose.»

1/8) 480 a.C.: Battaglia di Salamina – Nel corso della seconda guerra greco-persiana le forze navali greche riportano una grande vittoria sulla flotta dell’Impero persiano di re Serse. La vittoria greca è dovuta allo stratagemma di Temistocle che ebbe l’idea di far ritirare la flotta da capo Artemisio per posizionarla proprio presso Salamina, sfruttando lo stretto a discapito delle dimensioni delle grandi navi persiane, inadatte.

 


Gelone ritorna vittorioso dopo la battaglia di Imera in un dipinto di Giuseppe Carta (1853)
Gelone ritorna vittorioso dopo la battaglia di Imera in un dipinto di Giuseppe Carta (1853)

«…dove penarono i Medi dagli archi ricurvi,
e presso la riva dell’Imera
dalle limpide acque dirò l’inno
compiuto per i figli di Dinòmene,
tributo alla loro virtù
per cui penarono i nemici.» (Pindaro)

2/8) 480 a.C.: Battaglia di Himera (secondo Erodoto) – Il tiranno di Siracusa Gelone in difesa del suo collega di Akragas (Agrigento) Terone invia un esercito che respinge il tentativo di invasione cartaginese della Magna Grecia. Lo stesso generale cartaginese Amilcare muore sul campo di battaglia e i Siracusani riescono a distruggere l’intero corpo d’avanzata degli invasori, flotta compresa. La battaglia segna l’interruzione dell’espansione cartaginese verso la Sicilia, che per più di mezzo secolo non verrà più attaccata; allo stesso tempo segna l’ascesa politica di Siracusa e Akragas, nel loro periodo di massimo splendore.


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3/8) 106 a.C.: Picenum – Nasce Gneo Pompeo, figlio del generale e console romano Gneo Pompeo Strabone. Viene avviato sin da giovane dal padre alla carriera militare.

4/8) 61 a.C.: Roma – Il Senato romano decreta il trionfo a Pompeo (il terzo) in seguito alle campagne militare in Oriente e contro la pirateria che infestava il Mediterraneo [approfondimento: Pirateria nel mondo romano]. Lo stesso Senato lo acclama come “Magnus”, tale titolo diverrà suo cognomen. Il trionfo dura due giorni: vengono esposti prigionieri di guerra e scene raffiguranti le battaglie; vengono fatte grandi elargizioni e fu offerto un banchetto al popolo.

«Furono catturate e condotte nei porti 700 navi armate di tutto punto. Nella processione trionfale vi erano due carrozze e lettighe cariche d’oro o con altri ornamenti di vario genere; vi era anche il giaciglio di Dario il Grande, figlio di Istaspe, il trono e lo scettro di Mitridate Eupatore, e la sua immagine a quattro metri di altezza in oro massiccio, oltre a 75.100.000 di dracme d’argento. Il numero di carri adibiti al trasporto di armi era infinita, come pure il numero dei rostri delle navi. […] Davanti a Pompeo furono condotti satrapi, figli e comandanti del re [del Ponto] contro i quali [Pompeo] aveva combattuto, che erano (tra quelli catturati e quelli dati in ostaggio) in numero di 324. Tra questi c’era il figlio di Tigrane II, cinque figli maschi di Mitridate, chiamati Artaferne, Ciro, Osatre, Dario e Serse, ed anche due figlie, Orsabari ed Eupatra. […] su un cartello era rappresentata questa iscrizione: rostri delle navi catturate pari a 800; città fondate in Cappadocia pari a 8; in Cilicia e Siria Coele pari a 20; in Palestina pari a quella che ora è Seleucis; re sconfitti erano l’armeno Tigrane, Artoce l’iberico, Oroze d’Albania, Dario il Mede, Areta il Nabateo ed Antioco I di Commagene. […] Tale era la rappresentazione del trionfo di Pompeo.» (Appiano di Alessandria, Guerre mitridatiche, 116-117.)Roma_in_Oriente_62aC

«Le iscrizioni [del corteo trionfale] indicavano le nazioni su cui [Pompeo] aveva trionfato. Questi erano: Ponto, Armenia, Cappadocia,Paflagonia, Media, Colchide, Iberia, Albania, Siria, Cilicia, Mesopotamia, Fenicia, Palestina, Giudea, Arabia e tutta la potenza dei pirati di mare e terra che erano stati sconfitti. Tra questi popoli furono catturate non meno di 1.000 fortezze, secondo le iscrizioni, e non meno di 900 città, oltre ad 800 navi pirata, e 39 città fondate. Oltre a tutto questo, le iscrizioni riportavano che, mentre i ricavi pubblici dalle tasse erano stati pari a 50 milioni di dracme, a cui se ne aggiungevano altri 85 milioni dalle città che Pompeo aveva conquistato e che andarono a costituire il tesoro pubblico, coniato da oggetti d’oro e d’argento per 20.000 talenti; oltre il denaro che era stato distribuito ai suoi soldati, tra i quali, quello a cui era stato dato la quota minore aveva ricevuto 1.500 dracme. Tra i prigionieri portati in trionfo, oltre al capo dei pirati, c’era il figlio di Tigrane con la moglie e la figlia, Zosimo con la moglie dello stesso re Tigrane, Aristobulo re dei Giudei, una sorella e cinque figli di Mitridate, alcune donne scite, oltre ad ostaggi dati dal popolo degli Iberi, degli Albani e dal re di Commagene; c’erano anche moltissimi trofei, in numero pari a tutte le battaglie in cui Pompeo era risultato vittorioso (compresi i suoi legati). Ma quello che più di ogni altra cosa risultava emergere per la sua gloria fu che nessun romano prima di allora aveva mai celebrato il suo terzo trionfo sopra tre differenti continenti. Altri avevano celebrato tre trionfi, ma lui ne aveva celebrato uno sulla Libia, il suo secondo in Europa e l’ultimo sull’Asia, in modo che sembrava avesse incluso tutto il mondo nei suoi tre trionfi.» (Plutarco, Vita di Pompeo, 45.2-5.)


Anonimo, La morte di Pompeo, XVIII sec., Digione, Museo nazionale Magnin
Anonimo, La morte di Pompeo, XVIII sec., Digione, Museo nazionale Magnin

5/8) 48 a.C.: Pelusio – In seguito alla sconfitta nella battaglia di Farsalo, Pompeo ripara in Egitto. Qui viene fatto uccidere a tradimento dal giovane re Tolomeo XII, su consiglio del cortigiano eunuco Potino e il generale Achilla, al fine di ingraziarsi Cesare che sarebbe arrivato di lì a breve in Egitto. Attirato da due suoi ex compagni d’arme, viene pugnalato alle spalle e ucciso, per poi venir decapitato. Cesare, disgustato al suo arrivo alla visione del tradimento e alla morte del suo rivale, destituisce Tolomeo XII (nominando al suo posto la sorella del re, Cleopatra) e condanna a morte i mandanti e gli esecutori dell’assassinio di Pompeo.


6/8) 440 d.C.: Panopoli – Nasce Pamprepio, filosofo e poeta pagano, sostenitore agli usurpatori dell’imperatore d’Oriente Zenone, da questi condannato a morte nel 484 d.C. per doppiogiochismo.


Lothar_I7/8) 855 d.C.: Prum – Muore l’imperatore dei Franchi Lotario I, primogenito di Ludovico il Pio (figlio di Carlo Magno), dopo aver passato buona parte della sua vita ad attaccare i fratelli Carlo il Calvo e Ludovico II per unificare l’Impero. Prima di morire separa i suoi domini tra i suoi tre figli Lotario II, Ludovico II e Carlo. La sua morte segna la fine dei tentativi di potere universale dei Carolingi, favorendo la nascita di regni che daranno origine a quelle che saranno le attuali Francia e Germania.

8/8) 1155 d.C.: Italia meridionale – L’imperatore Manuele I Comneno trova un’alleanza militare con il Papato per fronteggiare il pericolo normanno degli Altavilla: entrambi gli eserciti sferrano un attacco congiunto rispettivamente in Puglia e in Campania. I vassalli pugliesi promettono fedeltà all’imperatore d’Oriente. I Normanni si ritirano in Calabria e Sicilia.

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By Antonio Palo

Laureato in 'Civiltà Antiche e Archeologia: Oriente e Occidente' e specializzato in 'Archeologie Classiche' presso l'Università degli Studi di Napoli 'L'Orientale'. Fondatore e amministratore del sito 'Storia Romana e Bizantina'. Co-fondatore e presidente dell'Associazione di Produzione Cinematografica Indipendente 'ACT Production'. Fondatore e direttore artistico del Picentia Short Film Festival.

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