Articolo a cura del prof. Giovanni Pellegrino
Tra il VIII e il VII secolo a.C. le poleis greche furono protagoniste del grande movimento di espansione che diffuse la civiltà greca sino a Occidente nel bacino del Mediterraneo fino alla Spagna e alla Francia meridionale sia in Oriente sino al Mar Nero.
Già in precedenza nel XI e- X secolo a.C. i greci avevano fondato importanti città sulla costa dell’Asia minore dette colonie ioniche perché fondate in prevalenza dagli Ioni una popolazione greca originaria dell’Attica.
Questa venne detta la prima colonizzazione.
Tuttavia la seconda colonizzazione fu molto più importante e ampia della prima colonizzazione dal momento che portò alla fondazione di circa 150 nuove poleis sparse in tutto il mediterraneo.
Ma come si arrivava alla fondazione di una colonia greca?
In una prima fase nel VIII secolo a.C. prevalsero le imprese coloniali dipendenti dall’iniziativa di privati cittadini.
La situazione cambiò nel VII secolo a.C. nel quale aumentarono le fondazioni programmate e decise dai governi delle stesse poleis sia per risolvere problemi interni sia per sviluppare i commerci.
La spedizione che portava alla fondazione di una colonia era guidata da un egista ovvero fondatore che di solito era un aristocratico.
Scelto il sito in cui sbarcare e nel quale fondare la colonia l’egista provvedeva a distribuire la terra ai coloni (di solito in parti uguali o comunque senza forti squilibri) e a fondare i santuari.
In questo modo egli diventava il vero fondatore della nuova polis che dopo la sua morte gli avrebbe tributato il culto tipico degli eroi.
Ma che cosa accadeva alle popolazioni indigene che già si trovavano sul territorio?
Di solito la fondazione delle colonie non avveniva in una terra libera e per tale ragione era accompagnata da violenti scontri con le popolazioni indigene.
Tuttavia vi furono anche molti casi di incontro pacifico e di convivenza non conflittuale con le popolazioni locali.
Pertanto dobbiamo dire che nell’insieme il movimento coloniale determinò effetti di mescolanza e di integrazione culturale tra popolazioni diverse.
I greci si espansero in tutto il Mediterraneo seguendo le rotte tracciate dai mercanti fenici.
Nonostante ciò la colonizzazione greca fu molto diversa da quella fenicia perché le due colonizzazioni ebbero caratteristiche e finalità molto diverse.
Infatti ai fenici interessava più il mare che la terra cosicché le loro colonie erano scali marittimi e commerciali cioè empori (da “emporos che significa mercante).
Questa fu per esempio l’origine di colonie fenice come ad esempio Cartagine che in lingua fenicia significa “città nuova”.
Cartagine venne fondata nel 814 a.C.
Inoltre le colonie fenice avevano dimensioni più ridotte e dipendevano dalla madre patria alla quale spesso dovevano pagare un tributo.
Al contrario i greci non cercavano scali marittimi ma terre da coltivare.
Per tale ragione i greci spostavano una quota rilevante di popolazione nella nuova città.
Di conseguenza le colonie greche non erano un semplice punto di appoggio per i mercanti ma erano un centro permanente di popolamento.
Per tale ragione le colonie greche erano abitate non solo da mercanti ma anche e soprattutto da contadini.
Soprattutto le colonie greche a differenza delle colonie fenice nascevano e restavano indipendenti nei confronti della madre patria anche se conservavano con la città madre forti legami di lingua cultura religione e istituzioni.
La città madre con la quale le colonie intrattenevano rapporti prendeva il nome di metropoli.
Le colonie quindi intrattenevano con il mondo di origine rapporti non di dipendenza come nel caso delle colonie fenice ma di forte interazione.
A causa di questi rapporti di forte interazione tra, madre patria e colonia le idee le innovazioni non andavano dal ”centro” della Grecia verso la “periferia” delle colonie.
Al contrario tali idee rimbalzavano da un capo all’altro del mondo greco con una ricchezza di scambi senza uguali nel mondo antico.
Ma che cosa spinse migliaia di greci ad abbandonare la propria città per iniziare un’avventura oltre mare pericolosa e dall’esito incerto viste le precarie condizioni della navigazione in quell’epoca storica?
Per rispondere a tale domanda dobbiamo prendere in considerazione vari tipi di fattori.
In primo luogo una situazione di squilibrio tra popolazione e risorse dovuta con tutta probabilità all’intensa crescita demografica che si verificò nell’VIII secolo a.C.
Tale crescita demografica causò una condizione di sovrappopolazione.
In secondo luogo una crescente fame di terre resa ancora più evidente dalla distribuzione squilibrata della proprietà terriera che era concentrata nelle mani di poche famiglie aristocratiche.
In terzo luogo una situazione di instabilità politica dovuta agli intensi conflitti tra il popolo e l’aristocrazia.
Tuttavia esistevano conflitti molto violenti anche tra le stesse famiglie aristocratiche.
Tali conflitti spingevano coloro che perdevano a cercare fortuna in altri luoghi.
Comunque sia enormi furono le conseguenze della colonizzazione sulla storia non solo della Grecia ma dell’intero bacino del Mediterraneo.
Vi furono conseguenze di tipo economico, di tipo culturale e di tipo politico.
Per quanto riguarda le conseguenze economiche possiamo dire che la colonizzazione diede grande impulso alla produzione artigianale, agli scambi commerciali, alla navigazione nonché all’utilizzo della moneta.
Per quanto riguarda le conseguenze culturali possiamo dire che la colonizzazione produsse un ampiamento delle conoscenze geografiche ed inoltre diffuse la lingua greca presso popolazioni non greche.
Inoltre la colonizzazione determinò ovunque un grande rigoglio culturale in campo letterario, artistico e filosofico.
Per quanto riguarda le conseguenze politiche la colonizzazione esportò in tutto il Mediterraneo il modello di cittadinanza presente nella polis.
D’altra parte proprio la fondazione di nuove città portò a sviluppare anche nella madre patria quelle idee di autogoverno e di comunità di cittadini che erano l’essenza stessa della polis.
Dobbiamo dire che l’evoluzione politica delle città greche fu profondamente influenzata dalle istituzioni che si creavano nelle colonie d’oltremare.
Un’altra importantissima conseguenza dell’espansione coloniale fu l’introduzione nel mondo greco della scrittura alfabetica.
Fu infatti sulle rotte mediterranee che i greci entrarono in contatto con i fenici.
I greci costruirono un loro alfabeto che derivava da quello fenicio con un importante innovazione.
Infatti mentre i fenici scrivevano solo le consonanti i greci introdussero anche le vociali.
Ne derivò una lingua scritta molto facile da apprendere e che si diffuse con tale rapidità da fare dei greci un popolo altamente alfabetizzato.
Il livello di alfabetizzazione divenne così elevato tra i greci che tale livello non sarebbe stato più eguagliato fino all’età moderna. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che i greci per mezzo della colonizzazione esportarono il modello della polis in gran parte del Mediterraneo.
Per fare un esempio concreto delle 150 nuove polis sparse in tutto il Mediterraneo un terzo circa vennero fondate nell’Italia meridionale e in Sicilia costituendo la cosiddetta Magna Grecia.
In partica la Magna Grecia propriamente detta riguarda le colonie greche dell’Italia meridionale continentale.
Spesso tuttavia si considera che faceva parte della Magna Grecia anche la Sicilia nella quale esistevano colonie della città fenicia di Cartagine.
La prima colonia greca della Magna Grecia a essere fondata fu Pithecus oggi Ischia.
Mentre la colonia più settentrionale era Cuma una città che rappresentava il punto di contatto tra greci ed etruschi.
Tra le città più importanti che facevano parte della Magna Grecia dobbiamo includere molte città attuali dell’Italia meridionale e della Sicilia come Napoli Crotone Taranto Reggio Calabria Messina Catania e Agrigento. Tuttavia anche una grande città francese come Marsiglia venne fondata dai Greci.