Civiltà Bizantina

Le colonne di Costantinopoli [3]: la Colonna di Teodosio

La colonna di Teodosio sorgeva nella grande piazza monumentale dell’antica Costantinopoli, il Forum Tauri, chiamato anche Foro di Teodosio. Fu inaugurata nel 396 dall’imperatore Arcadio, succeduto al padre nella parte orientale dell’Impero.

«C’è la colonna del Tauro, istoriata, che il nobile Arcadio anticamente fece erigere per onorare tutte le gesta del padre, i trofei e le impareggiabili battaglie […]. Con immagini ben disposte, magnificamente scolpite in ogni sua parte, raffigura varie stragi di barbari e Sciti [Goti, ndr] e le loro città per sempre distrutte. Quale meraviglia nasconde dentro di sé? Un percorso interno alla solida struttura che porta su, in cima all’alto fusto, così che chi vuole può salirvi facilmente e poi tornare giù; anche io molto tempo fa salii per questa scala, volendo vedere dall’alto la bella Città, quanto misura in lunghezza e larghezza.» Costantino Rodio (931-944)

Questa colonna si ispirava molto alla Colonna Traiana di Roma: come essa infatti era coclide, vi erano raffigurati in rilievo i trionfi dell’imperatore (gran parte di essi narravano il trionfo sull’usurpatore Magno Massimo) e aveva una scala a chiocciola interna che conduceva fino alla sommità. Considerata dai Romano-Bizantini come uno dei principali monumenti della città, la colonna in età medievale fu oggetto di numerose leggende – frutto di una rilettura storica del periodo latino – da parte bizantina.

«All’esterno di questa colonna erano raffigurati tutti i fatti che sono avvenuti a Costantinopoli o che vi devono avvenire; però non vi si potevano riconoscere i fatti prima che avessero avuto luogo. Ma quando erano accaduti, allora gli abitanti vi andavano a indagare, e per la prima volta vedevano e riconsocevano l’evento, con i Franchi [Crociati] e le navi che hanno assalito e conquistato la città. […] Hanno scoperto che le iscrizioni incise sopra le navi dicevano che da Occidente sarebbero giunti uomini altri, senza barba, che avrebbero conquistato Costantinopoli.» Robert De Clari (1204)

Sulla colonna di Teodosio fu posto e fatto precipitare l’imperatore Alessio V Ducas, impopolare quanto tra i Latini così come tra i Bizantini, nel 1205, alla cui esecuzione fece seguito lo sfregio della colonna ‘profetica’.

«Si ricordava bene che era stato l’ispiratore dell’orrendo delitto e aveva fatto accecare il fratello e mettere in prigione il nipote, spodestandoli entrambi; e che infine, per giunta, aveva personalmente soffocato suo nipote. Alessio era stato dunque vergognosamente cacciato via e sua volta accecato. [Dopo la cattura da parte dei Crociati] sia tutti i nostri sia i Greci rimasti in città cominciarono […] a gridare che doveva essere giustiziato. Ma benché tutti fossero d’accordo che doveva morire, tuttavia non riuscivano ad accordarsi sul tipo di esecuzione. […] Infine i capi decisero che, trattandosi sempre di un aristocratico, per quanto delinquente, lo si dovesse condurre sopra un’altissima colonna, e da lì lo si buttasse di sotto, legato a una lunga pertica: così colui che era improvvisamente precipitato dall’alta condizione di imperatore, in maniera analoga avrebbe trovato una morte misera, ma non vergognosa, cadendo dall’alto. […] Quando i Greci videro le scale drizzate sulle nostre navi, allora si ricordarono del bassorilievo della colonna, e presero a essere terrorizzati da ciò che a lungo avevano ignorato; e perciò sfigurarono quelle immagini colpendole con sassi e martelli di ferro, nell’idea che in questo modo avrebbero ritorto contro di noi il cattivo presagio; ma quella speranza si rivelò totalmente vana, e l’esito dell’assedio rivelò che la predetta scultura diceva la verità.» Gunterio di Pairis

La colonna crollò nel 1517 in seguito ad una tempesta: la conoscenza dei rilievi è dovuta solo grazie a dei disegni di età rinascimentale che furono fatti prima del crollo, poiché i suoi blocchi – che conservano una piccola parte dei fregi – furono reimpiegati nel Beyazit Hamami (bagno turco). Non si hanno notizie di statue poste sulla sua sommità.

Ecco infine i pannelli con i disegni dei rilievi:

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Antonio Palo

Laureato in 'Civiltà Antiche e Archeologia: Oriente e Occidente' e specializzato in 'Archeologie Classiche' presso l'Università degli Studi di Napoli 'L'Orientale'. Fondatore e amministratore del sito 'Storia Romana e Bizantina'. Co-fondatore e presidente dell'Associazione di Produzione Cinematografica Indipendente 'ACT Production'. Fondatore e direttore artistico del Picentia Short Film Festival.

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