La stoà Basileia
Una delle Stoà che si trovano nel lato nord-occidentale dell’agorà, vicino la Via delle Panatenee, rasale alla fine del VI Secolo a.C. Aveva pianta rettangolare, 17.72×7.57m, ed era aperta sul lato est. In origine aveva otto colonne di ordine dorico e altre quattro all’interno della sala per sorreggere il soffitto, all’esterno l’edificio sopra l’architrave presentava delle metope, riquadri ad ornare. L’edificio nel tempo subì restauri e modifiche, alcuni furono fatti dopo i persiani, più avanti alla fine del V inizi IV Secolo a.C. fu modificata l’intera pianta aggiungendo due avanparti con colonne. La cosa da notare e che tra una colonna e l’altra vi sono dei solchi che servivano all’inserimento di lastre di pietra che contenevano iscrizioni mentre nel mezzo fu aggiunta una grande base con statua di cui ci è giunto il busto femminile indentificata come la legge. Lungo le pareti della Stoà vi erano sedili in pietra che probabilmente servivano per le varie riunioni che si tenevano all’interno e tutte le pareti interne dovevano avere a loro volta lastre di pietra incise di epigrafi. Altri sedili sono stati rinvenuti sparsi nel sito ed erano a forma di trono, con una spalliera e braccioli; una grossa pietra non lavorata addossata alla base del monumento. Altri ritrovamento interessanti erano basette che ergevano le Ermes ed una è stata trovata in sito mentre un muretto a gradini delimitava l’area della Stoà ma serviva soprattutto per evitare l’interramento causato dall’acqua che scendeva dal pendio quando pioveva. Tutto l’edificio viene indentificato come la Stoà Basilea, sede dell’arconte re e fonte importante per la sua identificazione è Pausania, che in “Guida della Grecia” dice: “entrando nell’agorà da nord-ovest, il primo edificio sulla destra è il cosiddetto Portico Regio, dove risiede il re che ricopre la carica annuale chiamato appunto Basilea. Sul tetto fatto di tegole vi sono statue di terracotta […]”, continua con la descrizione ma la cosa più importante è che rivela qual e l’edificio. Altre testimonianze sono iscrizioni varie tra cui due su basi di Erme, che dicono: “Onessipas, figlio di Aitios, del demo di Cefisia, il re, dedicò. Questi come Coregi vincevano quando era re Onessipas. Nelle commedie: Sosikrates mercante di bronzo era Corego, Nikores era maestro; Nelle tragedie: Stratonikos figlio di Stratai era Corego, Megokleides era maestro”. L’iscrizione fa riferimento a gare in occasione delle Lenee, ma ciò che conta e che il monumento con l’Erma è stato dedicato da questo personaggio che si autodefinisce il re posizionandolo vicino alla Stoà. Altra iscrizione è simile ma non fa riferimento a gare.