Chi erano i Pritani e cosa è il Pritaneo?

Attuale zona archeologia del Tholos ad Atene
Attuale zona archeologia del Tholos ad Atene

I cinquanta membri di una tribù che per poco più di un mese preparavano il lavoro legislativo della boulè non lavoravano nel Bouleuterion ma ebbero un edificio apposito e per un certo tempo andarono a fare il proprio lavoro all’interno dell’edificio F, il cosiddetto Palazzo dei Tiranni. Cacciati i Pisistratidi rimase questo edificio inutilizzato e con la riforma di Clistene si decise di metterci i Pritani. L’edificio era dotato di una grande sala di forma trapezoidale dopodiché venne danneggiato dalle invasioni persiane del 480 a.C., perciò dopo si rese necessaria la costruzione di un nuovo edificio eretto tra il 470/60 a.C. circa sulle rovine dell’edificio F. Sull’edifico F vi è una grande sagoma circolare e rappresenta il nuovo edificio  e per la forma venne chiamato Thòlos, dimensioni 18mØ, soprannominato anche Skias (ombrello), aveva un tetto in tegole a reticolo, una via di accesso e non si sa da dove prendesse la luce, si è ipotizzato da un’apertura nel soffitto altri hanno ipotizzato da finestre. Guardando la piantina, verso nord vi erano comunicanti con il Tholos due piccoli ambienti probabilmente come luogo di preparazione dei pasti perché i pritani si riunivano tutti i giorni per lavorare e usavano mangiare assieme. Oltre a mangiare almeno ⅓ di loro dormiva nella Tholos più il presidente dei pritani, poiché dovevano stare di guardia per qualunque evenienza e prendere provvedimenti. Vi doveva essere quindi il mobilio per permettere tutto ciò ma i greci usavano mangiare su lettini distesi sul fianco e non si sa come mangiassero cinquanta persone, forse seduti. Dagli scavi sono emersi tanti frammenti di ceramica, scodelle, etc… che riportano un marchio “ΔΕ” che significa Demosion cioè pubblico. Un’altra cosa conservata erano i pesi di misura ai quali tutti i commercianti dovevano attenersi ed esistevano dei magistrati che controllavano se i commercianti applicavano le misure standard, i magistrati si chiamavano metronomi, ed erano dieci.

Il Thòlos in età romana viene ricostruito con nuova pavimentazione e il tetto non era più ad arco piato. L’area tutta intorno venne recintata e prese il nome di Prytanèion, il luogo dei Pritani, questo tra l’età ellenistica e romana.

Ricostruzione del Tholos dopo i restauri di epoca romana
Ricostruzione del Tholos dopo i restauri di epoca romana

IL PRITANEO

Pritaneo di Panticapeo, II secolo a.C., Kerč', Ucraina.
Pritaneo di Panticapeo, II secolo a.C., Kerč’, Ucraina.

Il Prytanèion è il nome di quell’edificio dell’arcaia agorà che era sede dell’arconte eponimo. Esistente dall’età di Solone non fu mai abbattuto e continuò ad esistere nel corso dei secoli subendo restauri. Il nome deriva dal greco πρυτανήιον, che significa “presidenza”. Una volta perduta la sua funzione di sede dell’arconte eponimo diventò luogo di culto e rappresentanza e vi si facevano tante cose: era il luogo da dove si misuravano le distanze tra Atene e gli altri luoghi prima della costruzione dell’Altare dei Dodici Dei. Nel Pritaneo era venerata la dea Estia e vi era la sua statua, accanto vi era la statua di Eirene cioè la personificazione della Pace. Estia era la dea del focolare domestico e nell’antico pritaneo era costantemente acceso un focolare chiamato “Foine Hestia”, focolare comune. Si svolgevano anche molte funzioni all’interno dell’antico pritaneo: luogo di conservazione degli Axones di Solone; si celebravano processi particolari: processi di omicidio compiuto da ignoti, oggetti o animali e questo tipo di processo era presieduto dall’arconte re insieme ai Fiulai Basileis, cioè i re delle quattro tribù gentilizie che avevano solo funzioni sacerdotali. Questi processi venivano realmente celebrati, se un animale o l’oggetto che aveva colpito/ucciso la persona veniva riconosciuto colpevole lo espellevano con condanna dal territorio dell’Attica poiché considerato impuro. Il tutto può sembrare buffo ma veniva fatto per chiudere un caso. Il Pritaneo era usato come sala per banchetti per invitare ed onorare personaggi illustri, gli inviti potevano essere di due tipi: invitare la persona per una sola occasione o invitarla per sempre. Se l’invitato era straniero, l’invito si chiamava Epixsenia, doni ospitali, se invece era ateniese era Epideinon, invitato a pranzo, per quanto riguarda le occasioni invece, per i permanenti si definiva in base alla carica e la sua durata o a vita e sappiamo che mangiavano focacce, olive, formaggio, carne e pesce, dolci. Ultima funzione era luogo di conservazione di cassa di fondo pubblico, che servivano per mantenere gli organi di guerra fino alla maggiore età.

By Simone Riemma

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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