Sul Kolonos Agoraios, la collina che domina l’agorà di Atene, si trova un grande tempio l’Hephaisteion o Tempio di Efesto. Questo tempio è uno dei templi di stile dorico meglio conservati in tutto il mondo. E’ anche noto come Theseion poiché si credeva che lì vi fosse sepolto Teseo. In epoca bizantina inoltre divenne una chiesa intitolata a San Giorgio Akamates fino al 1833.
IL TEMPIO
I suoi lavori di costruzione ebbero inizio nel V secolo a.C. e si tratta di un tempio di stile dorico, periptero, esastilo, con 13 colonne sui lati lunghi e 6 sui lati corti. La cella è in antis e presenta il pronao più profondo rispetto all’opistodomo. All’interno della cella vi dovevano essere collegate le statue del dio Efesto e della dea Atena entrambe opere dello scultore Alkamenes tra il 421 a.C. e 415 a.C.
IL DIO EFESTO
Il dio Efesto è molto importante ad Atene in quanto è il dio del fuoco, delle fucine, dell’ingegneria, della scultura e della metallurgia. Egli era figlio di Era (moglie di Zeus) nato da un suo capriccio nei confronti del re degli dei per le sue innumerevoli storie d’amore. Viene raffigurato con le sembianze di una persona zoppa e deforme (forse perché fu buttato giù dall’Olimpo dalla madre alla nascita) e ha il sostegno di un bastone per camminare. Adulto riuscì a vendicarsi di Era costruendole un trono d’oro, e non appena ella si sedette, la imprigionò. Allora gli altri dei lo supplicarono di tornare per liberarla ma si rifiutò e allora Dioniso intervenne facendo ubriacare Efesto, il quale venne riportato all’Olimpo in groppa ad un mulo. A questo punto acconsentì a liberare Era alla sola condizione di riconoscerlo come dio. Si sposò con la bellissima Afrodite in un matrimonio combinato, ma ella per la sua bruttezza, lo tradì in segreto con il dio della guerra Ares, venuto a sapere del tradimento Efesto per punirli li sfigurò davanti agli altri dei in una magica rete da lui costruita ma nel vedere le due divinità nude ed intrappolate tutti gli altri si misero a ridere e Poseidone convinse Efesto a liberarli facendo in modo che Ares pagasse una multa per l’adulterio. Nella sua carriera, Efesto costruì: la sua intera fucina, il trono dorato, l’arco e le frecce d’oro di Apollo e d’argento per Artemide, la catena magica, l’elmo e i sandali di Hermes, il bastone di Agamennone, le armi di Achille tra cui lo scudo, etc…
IL CICLO SCULTOREO
Per quanto riguarda le decorazioni scultoree del tempio di Efesto abbiamo: le metope, i fregi, i frontoni e la statua di culto.
Le metope, dieci sulla fronte, e ventiquattro sulla parte orientale di ognuno dei lati lunghi, rappresentano rispettivamente le fatiche di Eracle e le imprese di Teseo.Lo stile delle sculture è molto corposo, con le figure quasi a tutto tondo che si staccano considerevolmente dalla lastra di fondo; i corpi sono resi in modo massiccio e scattante; i pochissimi panneggi non coprono le aree vuote del campo figurativo lasciando vistosi spazi inutilizzati.
I fregi sono posti sull’architrave del pronao e dell’opistodomo della cella. Il fregio orientale, più lungo di quello occidentale, conta ventitré figure impegnate in una scena di battaglia alla presenza di sei divinità sedute su due gruppi di grosse rocce. Una figura maschile nuda, con un mantello che pende da una spalla, che blocca con una sola mano un gruppo di quattro altre robuste figure che gli lanciano contro grossi massi di pietra. Pertanto è stato ipotizzato (H. A. Thompson) che si tratti di Teseo che combatte contro i Pallantidi. Il fregio occidentale invece tratta di una centauromachia di Teseo.
Lo stile delle figure è vigoroso e punta alla resa plastica delle masse muscolari contratte dei combattenti, risentendo in questo ancora degli insegnamenti della grande scuola severa di scultura.
Dei frontoni non sappiamo molto, dal momento che andarono completamente perduti in età post-antica. Sappiamo che erano fatti di marmo pario, a differenza delle parti strutturali del tempio che erano realizzate in marmo pentelico. Le scene raffigurate, composte di figure a grandezza naturale, dovevano riguardare Atena (frontone est) e una scena di gigantomachia (frontone ovest).
Il gruppo bronzeo di Atena ed Efesto fu creato dallo scultore Alkamenes, vicino agli ambienti dei conservatori ateniesi guidati da Nicia, tra il 421 e il 416 a.C. come sappiamo dalla datazione dei rendiconti delle spese. Probabilmente venne vista ancora da Pausania nel II secolo d.C. periodo dopo il quale ne perdiamo le tracce. Le due statue erano poste su una base bassa e larga sulla quale era scolpita la narrazione del mito attico della nascita di Erittonio, altro tema caro ai conservatori ateniesi.