Civiltà Bizantina

Bisanzio e l’Occidente all’epoca delle Crociate

Quando, verso gli ultimi anni dell’XI secolo la prima crociata mise per la prima volta in contatto diretto e immediato l’Oriente bizantino e l’Occidente latino, il contrasto era grande, la differenza profonda tra le due civiltà, o piuttosto tra i due mondi che ci incontravano. I viaggiatori latini, anche i più snob, furono ammirati dalla capitale, associata nella maggior parte delle loro descrizioni ad una “città d’oro”, soprattutto perchè colpiti dalla mole di reliquie che vi si trovavano. Come i Latini furono ammirati dai costumi imperiali, non fu lo stesso per i Greci, colpiti in negativo per l’inciviltà e la maleducazione degli ospiti, visti “come dei ladri e dei briganti”.

L’imperatore Alessio Comneno vedeva quei crociati come uno strumento per riaffermare il potere bizantino nelle zone che questi intendevano liberare dagli “infedeli”; inoltre tra di essi vi era pure il figlio di Roberto il Guiscardo, Boemondo, che tanti danni aveva arrecato nel Sud Italia. Lo stato d’animo dei due schieramenti può essere agevolmente spiegato con due annedoti raccontati da Anna Comnena.

Quando Boemondo arrivò a Costantinopoli, il basileus gli offrì un grande banchetto. Il normanno, molto diffidente, rifiutò tutto ciò che l’imperatore e gli aveva offerto: si portò dall’Italia i suoi cuochi personali (che poi gli cucinarono) e fece assaggiare a tutti i suoi compagni la carne offertagli, sincerandosi delle loro condizioni di salute il giorno successivo. Ecco la reazione quando seppe che stavano tutti bene.

Tanto meglio! Ma io, ricordando i nostri screzi di un tempo, ho avuto paura che per farmi fuori a questi cibi fosse stato mischiato qualche veleno.

Un altro episodio. Mentre l’imperatore stava dando udienza un barone latino andò a sedersi sul trono. Il capo dei Crociati, Baldovino di Fiandra, lo redarguì, facendolo scendere dal trono e spiegandogli che a Bisanzio durante le sedute non si usava stare seduti. Ecco la risposta del cavaliere che, indicando Alessio, disse:

E quello zoticone lì, allora, che se ne sta seduto mentre dei grandi capitani stanno in piedi!

Alessio, con grande calma e sangue freddo, fece finta di niente, e chiese all’ospite chi era e da dove venisse.

Francese puro, di razza nobile, e questo è quanto. Nel mio paese c’è una crocevia con una vecchia cappella: chiunque intende combattere un avversario in singolar tenzone viene là, implora l’aiuto di Dio e attende quello che oserà venire a misurarsi con lui. Mi ci sono recato spesso, ma non è mai venuto nessuno.

Con queste premesse, si sarebbe potuto pensare che i rapporti tra Oriente e Occidente fossero migliorati con il tempo. Ma accadde l’esatto opposto. Boemondo occupò Antiochia di Siria e non volle saperne di restituirla ad Alessio. Gli altri capi crociati rimasero in buoni rapporti con l’imperatore, ma già da tempo sovrani come Luigi VII di Francia l’imperatore Federico Barbarossa progettavano di conquistare Costantinopoli. Fu così che, frustrati per gli insuccessi in Terra Santa e istigati dalla Chiesa di Roma (che voleva ricucire lo Scisma del 1054), si sfogarono proprio contro i Greci e la loro capitale, saccheggiandola nel 1204. L’Impero bizantino si ricostituì in esilio a Nicea, il resto dell’ex Impero divenne un mosaico di principati, staterelli e domini personali controllati dall’Occidente che in un certo modo replicava il sistema feudale occidentale, con tanto di fortificazioni “medievali”.

 

La mescolanza delle due civiltà però si ebbe solo per elìte, infatti il popolo e la Chiesa greca rimasero sempre diffidenti verso gli Occidentali. La ribellione verso l’Occidente si ebbe nel 1182, quando la popolazione mise a ferro e fuoco il “quartiere italiano” di Costantinopoli, massacrando preti, laici, bambini, vecchi, e persino i malati degli ospedali. Per quanto riguarda la questione religiosa, il culmine si ebbe nel 1439 quando i legati (che avevano chiuso lo Scisma riunendosi con la Chiesa di Roma) furono accolti ingiuriosamente. Lo stesso imperatore Michele Paleologo definiva i Latini “barbari” in contrapposizione ai Romani (Bizantini, ndr):

Se fossi nato barbaro, se fossi stato educato secondo le usanze dei barbari e imbevuto delle loro leggi, potrei acconsentire a giustificarmi secondo le consuetudini barbariche. Ma essendo io romano, figlio di romani, devo essere giudicato secondo le leggi romane e per procedura scritta.

L’orgoglio dei Bizantini da un lato e l’orgoglio degli Occidentali dall’altro furono in un certo senso il motivo della caduta di Costantinopoli in mano turca nel 1453, ma “fortunatamente” la sua cultura era stata già portata in salvo dagli stessi Crociati nel 1204 la saccheggiarono e che, come cultura, fu valorizzata a pieno proprio in Italia dagli Umanisti…

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Antonio Palo

Laureato in 'Civiltà Antiche e Archeologia: Oriente e Occidente' e specializzato in 'Archeologie Classiche' presso l'Università degli Studi di Napoli 'L'Orientale'. Fondatore e amministratore del sito 'Storia Romana e Bizantina'. Co-fondatore e presidente dell'Associazione di Produzione Cinematografica Indipendente 'ACT Production'. Fondatore e direttore artistico del Picentia Short Film Festival.

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