Accadde Oggi (parte II): 19 Dicembre / 211 d.C. – Assassinio e damnatio memoriæ di Geta
1/1) 211 d.C.: Roma – L’imperatore Lucio Settimio Bassiano (meglio conosciuto come Caracalla) fa uccidere da alcuni centurioni il suo fratello, nonché collega, Publio Settimio Getatra, tra le braccia della loro madre Giulia Domna nelle quali Geta cerca, inutilmente, rifugio. Caracalla fece inoltre cancellare tutte le iscrizioni e tutte le tracce di suo fratello. Geta viene fatto seppellire nel Settizonio. La damnatio memoriæ di Geta è ancora visibile sui monumenti oggi visibili riconducibili al periodo di regno di suo padre Settimio Severo fatti modificare da suo fratello Caracalla.
Vediamone alcuni esempi:
I) Arco di Settimio Severo a Roma. Sui due lati frontali dell’Arco si può leggere l’iscrizione:
La quarta riga dell’iscrizione (evidenziata nell’immagine e riportata tra parentesi nella rispettiva didascalia) in realtà originariamente – grazie agli incavi metallici delle lettere ancora visibili – recava la scritta ET P(ublio) SEPTIMIO L(uci) FIL(io) GETAE NOBILISS(imo) CAESARI) chiaramente riferita al fratello di Caracalla.
II) Arco di Settimio Severo a Leptis Magna. Il volto di Geta, affiancato dal padre e dal fratello, ma posto in secondo piano rispetto agli Augusti essendo egli “solo” Cesare, è completamente abraso.
III) Tondo severiano. L’esempio sicuramente più famoso e conosciuto della damnatio memoriæ qui è applicata anche alla pittura su tavola che ritrae la famiglia imperiale.