Accadde Oggi: 26 Giugno / Morte dell’imperatore Giuliano (363)
1/5) 4 d.C.: Roma – Tiberio Claudio Nerone viene adottato da Ottaviano Augusto insieme all’ultimo figlio di Giulia maggiore, Agrippa Postumo. Il princeps lo costringe però ad adottare a sua volta il nipote Germanico Giulio Cesare, figlio del fratello Druso Maggiore, sebbene Tiberio ha già un figlio, concepito dalla prima moglie, Vipsania, di nome Druso minore e più giovane di un anno soltanto. L’adozione di Tiberio, che prende il nome di Tiberio Giulio Cesare, viene celebrata con grandi festeggiamenti e Augusto ordina la distribuzione alle truppe di oltre un milione di sesterzi come donativo. Il ritorno di Tiberio al potere supremo ridà infatti al principato una naturale stabilità, continuità e (apparente) concordia interna.
2/5) 221 d.C.: Roma – L’imperatore Eliogabalo – su consiglio della nonna Giulia Mesa – adotta il cugino Alessiano Bassiano Severo (che assume il nome di Alessandro, in onore di Alessandro Magno) e lo nomina cesare, scegliendolo come collega per il consolato per l’anno successivo. Cassio Dione narra come secondo l’imperatore era stato lo stesso dio El-Gabal stesso a suggerirgli l’adozione e la scelta del nome del cugino-figlio adottivo. Il nome completo del cesare Alessandro (Marco Aurelio A.) inoltre collegava questi esplicitamente agli imperatori della dinastia severiana. Erodiano racconta la singolare situazione in cui si trovò il Senato romano, che dovette ratificare un’adozione per cui un ragazzo di circa sedici anni diventava il padre di uno di dodici.
3/5) 363 d.C.: Samarra, località “Frigia” (Mesopotamia romana) – Durante la sua lunga ritirata, dopo il mancato assedio della capitale persiana Ctesifonte, la retroguardia dell’esercito romano viene attaccata da un’unità di cavalieri catafratti persiani. Nello scontro, di piccola entità, interviene anche l’imperatore Flavio Claudio Giuliano in persona che, privo di armatura, viene trafitto mortalmente da un giavellotto. L’imperatore muore dopo una lotta di agonia passata a fare il bilancio della sua vita e a conversare, da buon amante della filosofia, sull’immortalità dell’anima; il suo corpo viene sepolto a Tarso in un mausoleo posto sulle rive del fiume Cidno, vicino a quello del tetrarca Massimino Daia.
«È un’umiliazione per noi tutti piangere un principe la cui anima sarà presto in cielo a confondersi con il fuoco delle stelle». Quella notte fece il bilancio della sua vita: «Non devo pentirmi né provare rimorso di alcuna azione, sia quando ero un uomo oscuro, che quando ebbi la cura dell’Impero. Gli dèi me lo concessero paternamente ed io lo conservai immacolato […] per la felicità e la salvezza dei sudditi, equanime nella condotta, contrario alla licenza che corrompe le cose e i costumi».
Flavio Claudio Gioviano viene eletto imperatore da un consiglio di comandanti dell’esercito e delle legioni, dopo che la scelta era inizialmente ricaduta su Saturnino Secondo Sallustio, prefetto del pretorio d’Oriente, di maggiore esperienza, che rifiuta l’investitura adducendo motivi di salute e vecchiaia. Gioviano negozia immediatamente la pace con i Persiani, cedendo loro alcune province (con il protettorato sull’Armenia) e varie piazzeforti militari al confine.
4/5) 1203 d.C.: Crisopoli – La città di Crisopoli, sulla sponda opposta di Costantinopoli, viene occupata dai Crociati (nel corso della IV Crociata).
5/5) 1243 d.C.: Köse Dağ – Nell’omonima battaglia si affrontano i Mongoli guidati dal generale Bayju e i Turchi Selgiuchidi: nonostante la superiorità numerica, i Mongoli hanno la meglio. Tutti gli sconfitti e le potenze fino ad allora neutrali in Asia Minore – tra cui l’Impero bizantino e i Bizantini di Trebisonda – sono costretti a dichiararsi vassalli e tributari dell’Impero mongolo di Ögedei Khan.
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