Accadde Oggi: 24 Febbraio / 303 d.C.: Editto di Nicomedia e inizio “Grande Persecuzione”
1/4) Regifugium (festività): Roma – Cerimonia, di origine incerta (risalente all’età monarchica), segnata dalla fuga del rex sacrorum dall’assemblea, che le dà appunto il nome. Ovidio la collega alla cacciata di Tarquinio il Superbo; ma la maggioranza delle fonti tramanda che la cerimonia segnava la fine dell’anno o, perlomeno, la sospensione delle attività del rex sacrorum fino alle Calende di marzo (almeno fino a prima della riforma del calendario giuliano).
2/4) 303 d.C.: Nicomedia – Sulla base di un pretesto oracolare, interpretato secondo una chiara volontà politica restauratrice, Diocleziano dà inizio a quella che passerà alla storia come la “Grande Persecuzione” nei confronti dei cristiani, che si protrarrà fino 305 d.C..
Per legittimare la sua decisione, l’imperatore chiese un responso all’oracolo di Apollo a Didyma. Le risposte ottenute dall’oracolo furono piuttosto ambigue (“A causa degli empi sulla Terra, Apollo non avrebbe potuto fornire il proprio aiuto”; “Il problema c’era ed era costituito dall’inimicizia con le divinità dell’Impero”; “Ai giusti era impedito di dire la verità, a causa dei falci oracoli”) e si prestavano ad ogni interpretazione, sia di parte tradizionalista, sia di parte cristiana.
Al di là degli aspetti oracolari e pretestuosi, la Grande Persecuzione figura come un chiaro tentativo da parte non solo di Diocleziano, ma anche di Galerio, di eliminare quelle che erano viste come una perdita di valori e di prestigio della figura dell’imperatore in ambito religioso. La scelta venne presa congiuntamente dai due imperatori, entrambi comunque influenzati da una corte a maggioranza pagana, che si erano riuniti proprio a Nicomedia per prendere decisioni a riguardo: la motivazione più evidente fu chiaramente di carattere eversivo del cristianesimo. Il primo editto viene emanato dalla stessa Nicomedia, e da lì diffuso ai quattro angoli dell’Impero: esso stabiliva: il rogo dei libri sacri, la confisca dei beni delle chiese e la loro distruzione; il divieto per i cristiani di riunirsi e di tentare qualunque tipo di difesa in azioni giuridiche; la perdita di carica e privilegi per i cristiani di alto rango, l’impossibilità di raggiungere onori ed impieghi per i nati liberi, e di poter ottenere la libertà per gli schiavi; l’arresto di alcuni funzionari statali (cubicolari e eunuchi di corte). La città verrà scossa, dall’emanazione dell’editto, da violenti disordini interni, tra cui l’incendio del Palazzo imperiale.
Nonostante la lentezza nel divulgare l’editto (rinforzato da ulteriori editti di inasprimento delle pene) nelle province dell’Impero (due mesi in Siria, quattro in Africa), gran parte dell’Impero fu oggetto di violente persecuzioni. L’unica area relativamente tranquilla furono le province galliche e la Britannia controllate dal cesare d’Occidente Costanzo Cloro, che si limitò solo ad applicare il primo degli editti.
3/4) 391 d.C.: Costantinopoli – Un editto dell’imperatore Teodosio dispone la chiusura di tutti i templi e vieta ogni culto pagano, anche se celebrato in forma privata. Si vietano pertanto i sacrifici cruenti, l’accesso ai templi pagani, l’adorazione degli idoli divini e si comminano gravi multe contro i funzionari che permettevano e si permettessero pratiche cultuali pagane.
4/4) 1133 d.C.: Roma – Papa Innocenzo II emana la bolla Militum Templi Hierosolymitani, che oltre a riconfermare il mantello e i privilegi dell’Ordine, autorizza il diritto di nomina dei propri cappellani, sancendo la fine del periodo di controllo esterno e concedendo piena autonomia alla confraternita, liberandola da ogni interferenza.