Accadde Oggi: 19 Aprile / 1042 d.C.: Zoe e Teodora Porfirogenite imperatrici
1/3) 548 d.C.: Ravenna – Viene consacrata dall’arcivescovo Massimiano la Basilica di Ravenna, col nome di San Vitale. La costruzione della basilica era iniziata al tempo dell’arcivescovo Ecclesio nel 525, l’anno prima della morte del re degli Ostrogoti Teodorico e continuata col denaro di Giuliano Argentario, banchiere molto benestante, che sosteneva la politica bizantina in Italia; la chiesa era stata terminata nel 547.
2/3) 1042 d.C.: Costantinopoli – L’imperatrice Zoe, ultima capostipite della dinastia macedone, viene messa agli arresti con l’accusa di tentato regicidio (accusa mossa dallo stesso imperatore Michele V). Con l’appoggio di falsi testimoni, Zoe viene condannata e le vengono tagliati i capelli, quindi, quella stessa notte, viene condotta in un monastero sull’isola del Principe nel mar di Marmara.
Michele V, nipote del defunto marito di lei Michele IV, convoca il Senato che, per paura, approva l’esilio della basilissa. Quindi il prefetto urbano comunica al popolo riunito nel Foro di Costantino che l’imperatrice Zoe è stata bandita per aver tentato ripetutamente di uccidere il suo collega basileus. Al contrario di qualsiasi aspettativa, la popolazione non prende bene la notizia e inizia a reclamare il ritorno di Zoe sul trono dell’Impero e la conseguente cacciata di Michele. Le contestazioni assumono i caratteri di una vera e propria rivolta: per prima cosa la folla inferocita distrugge i palazzi della famiglia di Michele, poi punta sul Gran Palazzo, nel quale trovava l’imperatore che, terrorizzato, ordina di riportare Zoe in città. Mentre una nave va all’isola del Principe, il basileus e i suoi uomini si asserragliano nel Palazzo difendendolo dagli assalitori. Quando la difesa è ormai al limite ecco tornare Zoe; la basilissa è provata ma acconsente a riprendere il suo posto e ad apparire nell’Ippodromo al fianco di Michele. La mossa però non ottiene il risultato sperato: vedendo la vecchia sovrana affacciata dal Kathisma, il popolo pensa che fosse prigioniera di Michele e diviene ancor più rabbioso, chiedendo l’esilio di Michele. Temendo per l’incolumità di Zoe, messa a dura prova da questo episodio, il popolo chiede quindi di incoronare la sorella di lei Teodora (che vive ancora nel monastero dove era stata rinchiusa quindici anni prima) imperatrice per “bilanciare” il potere di Michele. Quel pomeriggio una delegazione si reca al convento per prelevare la donna: Teodora non vuole saperne ed è necessario farla uscire con la forza; quindi fu rivestita degli abiti imperiali e condotta a S. Sofia, dove la sera stessa viene incoronata imperatrice dal patriarca Alessio Studita. Intanto al Palazzo la situazione va peggiorando per Michele, a cui viene concesso qualche attimo di tregua solo in occasione dell’incoronazione di Teodora.
3/3) 1453 d.C.: Costantinopoli – Maometto II (Mehmet) fa ricorso nelle operazioni d’assedio della capitale bizantina alle macchine d’assedio: vengono utilizzate tre torri mobili a più piani, munite di corazze di cuoio, catapulte di vario tipo e colubrine. Dapprima i difensori si spaventano ma ingaggiano una strenua battaglia in cui i Turchi vengono massacrati e le macchine distrutte.
La sera gli attaccanti si ritirano, sperando di poter raggiungere il muro principale il giorno dopo, attraverso le brecce aperte. Alle prime luci dell’alba però, trovano i passaggi cancellati dai ricostruttori di Giustiniani, che nottetempo avevano accuratamente riparato le mura colpite, scavando di nuovo anche i fossati e incendiando le macchine d’assedio dei giannizzeri. L’assalto delle torri dunque fallisce. Maometto II si dice abbia urlato: «Se 37.000 profeti mi avessero detto che gli infedeli avrebbero fatto quello che hanno fatto, non l’avrei mai creduto». Fonti turche riferiscono che egli era stato sul punto di abbandonare l’impresa.
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