Accadde Oggi: 14 gennaio
1/3) 83 a.C. – Nasce Marco Antonio, politico e militare romano († 30 a.C.): Abile condottiero e coraggioso combattente, discendente da una famiglia patrizia, fu luogotenente di Gaio Giulio Cesare, sotto la cui protezione iniziò la sua carriera senatoria. Il progetto di Marco Antonio era trasformare l’impero in una monarchia di stampo orientale, questo determinò lo scontro decisivo con il suo grande rivale, Cesare Ottaviano. Nel lungo periodo successivo al cesaricidio caratterizzato da fasi alterne di conflitti e alleanze tra le due fazioni, Antonio venne sconfitto definitivamente nella battaglia di Azio, si rifugiò con Cleopatra ad Alessandria, dove entrambi morirono dopo la caduta della città.
A causa della sua turbolenta vita privata, del suo comportamento esuberante, della sua politica orientaleggiante, Marco Antonio fu il primo romano colpito da un provvedimento di damnatio memoriae, una vera e propria condanna all’oblio. Alla sua morte il Senato non si limitò solo ad applicare provvedimenti riservati ai nemici della patria ma permise la cancellazione di tutti i riferimenti della sua esistenza: documenti, epigrafi, ritratti.
- Marco Antonio amava circondarsi di fenomeni da baraccone come il nano Sisifo, alto circa uno o due piedi.
- Dal triumviro romano deriva l’espressione «essere un Marcantonio», dal significato di «persona grande e grossa, dall’aspetto florido e robusto».
- Cicerone ammetteva di aver spesso definito Marco Antonio un gladiatore in senso metaforico, ossia come un uomo rozzo e stupido, che poteva contare solo sul fisico prestante.
- Antonio veniva paragonato alla figura di Eracle, per il suo atteggiamento e per il suo vestiario, infatti quando si mostrava in pubblico si cingeva la tunica all’anca, si appendeva al fianco una grande spada, e portava un mantello di panno ruvido
2/3) 38 a.C. – Nasce Druso maggiore, militare e politico romano († 9 a.C.): appartenente alla dinastia giulio-claudia in quanto figlio della terza moglie di Augusto, Livia Drusilla. Druso nacque poco dopo il divorzio di sua madre Livia Drusilla dal padre, Tiberio Claudio Nerone, al tempo del suo matrimonio con Augusto. Egli fu educato, insieme al fratello maggiore, il futuro imperatore Tiberio, dal nuovo sposo della madre, che secondo alcuni era anche il suo vero padre (ma moderne interpretazioni sostengono che Livia non aveva ancora incontrato Augusto quando fu concepito Druso). Certamente fu il preferito di Augusto, tra i due figliastri, appartenendo ora anch’egli alla nuova famiglia giulio-claudia. Sposò Antonia minore, figlia di Marco Antonio e di Ottavia minore (sorella di Augusto) dalla quale ebbe diversi figli, ma soli tre gli sopravvissero: Germanico (15 a.C.-19), il futuro imperatore Claudio (10 a.C.-54) e Claudia Livilla o Livia Giulia (13 a.C.-31).
Divenuto questore nel 16 a.C., fu uno dei più audaci realizzatori della politica militare di Augusto, combattendo contro Reti e Vindelici a nord dei passi alpini, in quella che sarà la nuova provincia di Rezia. Legato in Gallia nel 13 a.C., comandò le operazioni militari contro le tribù del Reno, che si erano ribellate alle azioni dei precedenti governatori, e si spinse fino all’Ems, al Weser, all’Elba, costruendo una grandiosa rete di fortificazioni difensive. Dopo i successi degli anni precedenti otteneva da Augusto l’imperium proconsolaris e nel 10 a.C. riprese con una nuova campagna in terra germana, operando ancora più a sud.
Venne eletto console nel 9 a.C., all’età di 28 anni (con 5 anni di anticipo sul cursus honorum), ma ancora una volta lasciò la città prima di assumere ufficialmente la carica. Combatté prima contro i Marcomanni (che in seguito a questi avvenimenti decisero di migrare in Boemia), poi la potente tribù dei Catti, alcune popolazione suebe limitrofe (probabilmente gli Ermunduri) ed i Cherusci, compiendo una marcia fino a raggiungere il fiume Elba, ma morì poco dopo a causa di una caduta da cavallo, dopo aver resistito per un mese ai traumi, e come ci tramanda Svetonio, rifiutandosi di tornare a Roma.
Il suo corpo venne portato nell’Urbe dal fratello Tiberio accorso dall’Illirico al suo capezzale. Le sue ceneri vennero depositate nel Mausoleo di Augusto, mentre a Druso furono tributati tutti gli onori che competevano al figlio di un sovrano. Druso, infatti, fu salutato imperator ed a lui e alla sua discendenza fu attribuito il titolo di Germanicus. Rimasto popolare ed amato dalle sue legioni galliche, in suo onore fu eretto un monumento funebre a Mogontiacum. Sembra che lo stesso Augusto, di cui egli era sempre stato il preferito tra i due fratelli, abbia scritto di lui una biografia, non conservatasi.
3/3) 771 d.C. – Nasce Costantino VI, imperatore bizantino († 797): è stato un imperatore bizantino. Apparteneva alla dinastia Isauriana. Succedette al padre Leone IV come Basileus dei Romei dell’Impero Romano d’Oriente nel 780, all’età di soli nove anni. Essendo però Costantino minorenne al momento della salita al trono, la reggenza venne assunta dalla madre Irene l’Ateniana, che si schierò contro l’iconoclastia e che in seguito, aspirando a regnare da sola sull’Impero, usurperà il trono di Bisanzio facendo accecare e uccidere il figlio. Nominato dal padre coimperatore il 24 aprile 776, alla sua morte gli succedette. Avendo soli 9 anni, fu posto però sotto la reggenza della madre Irene. Il suo trono fu subito minacciato dai cinque fratelli dell’Imperatore Leone IV: Niceforo, Cristoforo, Niceta, Antimo e Eudocimo. dopo soli due mesi dall’ascesa di Costantino VI, si rivoltarono appoggiando le pretese di Niceforo al trono. La rivolta, a quanto pare appoggiata dagli iconoclasti, fallì e Irene punì i cinque cognati costringendoli a farsi preti. Nel 787 Irene stipulò un’alleanza con Carlo Magno e progettò il matrimonio tra la figlia di costui, Rotrude, e il proprio figlio, ma il piano fallì e Costantino sposò Maria, la figlia di un piccolo nobile bizantino. A partire dal 789 Costantino VI condusse alcune campagne contro i Bulgari. Nel 792 l’Imperatore subì un umiliante sconfitta contro i Bulgari a Marcellae, nella quale l’Imperatore fu costretto alla fuga e molti dei più importanti generali bizantini vennero catturati. Costantino VI fu costretto a pagare tributi ai Bulgari, e la sua popolarità diminuì. Ne approfittò lo zio Niceforo, che provò a usurpare il trono al nipote: ma Costantino VI riuscì a sventare la congiura punendo con severità gli zii: a Niceforo vennero cavati gli occhi mentre agli altri zii paterni venne tagliata la lingua. A rendere più difficile la situazione contribuì una rivolta del tema armeno (primavera del 793), che Costantino VI riuscì comunque a sedare: punì i ribelli con estrema crudeltà, procurandosi l’ostilità di quei temi. A contribuire a un calo di popolarità anche tra gli ortodossi, vi fu anche la decisione di divorziare dalla prima moglie per sposare Teodota, che era divenuta la sua amante. Nell’ottobre del 796 Costantino VI, all’epoca a Prusa, raggiunse la moglie, che aveva appena partorito un figlio nel Sacro Palazzo di Costantinopoli, lasciando la madre sola e permettendole di ordire una congiura con i principali ufficiali di guardia. In un momento in cui Costantino VI era estremamente impopolare, Irene ne approfittò per deporlo conscia che non avrebbe trovato opposizioni. Il 17 luglio 797 Costantino VI venne aggredito mentre tornava nel Palazzo Mamante dai cospiratori che tentarono di arrestarlo; l’Imperatore riuscì però a fuggire e a bordo di un battello riuscì a raggiungere la sponda asiatica. Qui venne però arrestato e portato a Costantinopoli dove il 15 agosto 797 venne accecato nella stessa sala dove era stato battezzato; morì poco dopo per le conseguenze del trattamento subìto. Irene continuò a governare come unica imperatrice.Non tutti gli storici sono d’accordo con la sua morte in seguito all’accecamento: secondo Diehl Costantino VI sopravvisse per qualche tempo e fu relegato in un lussuoso palazzo insieme alla seconda moglie Teodota da cui avrebbe avuto persino un secondo figlio.