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Accadde Oggi: 10 marzo / La battaglia delle Egadi

241 a.C. – La flotta romana distrugge quella cartaginese, nella battaglia delle isole egadi, ponendo fine alla prima guerra punica.

Teatro della battaglia navale delle Egadi
Teatro della battaglia navale delle Egadi

La battaglia delle Egadi fu la battaglia navale conclusiva della prima guerra punica (264 A.C. – 241 A.C.). Cartagine, dopo oltre 20 anni di scontri navali e terrestri, anche se sul mare restava dominatrice, si era dissanguata nella gestione della flotta e i suoi commerci erano rallentati. Anche Roma cominciava ad avere qualche problema nel chiedere rinforzi agli alleati (socii) e aveva dovuto sostenere tante spese per le battaglie navali e per i naufragi; inoltre Roma non aveva i soldi necessari per allestire nessuna grande flotta. Nonostante ciò, per la terza volta Roma decise di tornare sul mare e cercare di chiudere la partita.
Roma all’inizio della Prima Guerra Punica non aveva grande esperienza navale, quindi dovette copiare le potenti navi cartaginesi catturate durante scontri navali e dovette inventare una potente arma, che sarebbe servita a vincere: il corvo. Esso era uno strumento d’abbordaggio, che agganciava la nave nemica per far diventare la battaglia navale uno scontro via terra.
La fase finale e decisiva della Prima guerra punica fu definita battaglia delle Egadi: essa avvenne il 10 Marzo del 241 A.C. Il comandante romano era Gaio Lutazio Catulo; i comandanti Cartaginesi erano Annone (comandante delle truppe via mare) e Amilcare Barca (comandante delle truppe via terra). La battaglia della sconfitta si svolse tra Levanzo e Trapani: Lutazio Catulo volle conquistare Trapani, che era già occupata dai Cartaginesi.

Particolare del rostro di una nave romana recuperato nel 2008 nel mare tra Levanzo e Trapani
Particolare del rostro di una nave romana recuperato nel 2008 nel mare tra Levanzo e Trapani

Alcune flotte Cartaginesi ritornarono in patria lasciando meno protetta Trapani, che fu così conquistata dai Romani insieme alla città di Lilibeo (Marsala). A Cartagine, quando si seppe della spedizione romana, furono caricate le navi di cibo, bevande e persone in aiuto di Amilcare Barca. Annone voleva portare la flotta all’isola “Sacra” (cioè Marettimo), per scaricare i rifornimenti delle truppe terrestri e per avere delle navi più leggere e manovrabili e quindi più forti negli scontri navali; ma Lutazio Catulo seppe dell’arrivo dei Cartaginesi e si preparò per uno scontro navale portando le navi nell’isola di Egussa (Favignana). Il 10 Marzo 241 A.C. Catulo vide che la flotta Cartaginese avrebbe avuto il vento a favore. Riflettendo si rese conto che se avesse attaccato subito, le navi nemiche sarebbero state lente e cariche di merci e i Romani avrebbero potuto vincere facilmente. Catulo andò, quindi, a Levanzo dove aspettò il passaggio delle navi cartaginesi. Così iniziò la battaglia: Annone, per alleggerire le sue barche, ordinò di tagliare tutti gli alberi maestri, ma i Romani cambiarono la maniera di costruire le navi copiandole da quelle cartaginesi ed usarono i rostri situati a prua. I rostri dei Romani erano molto più evoluti e potenti dei rostri Cartaginesi. Inoltre le navi romane erano alleggerite al massimo e gli equipaggi erano stati tenuti in addestramento ed erano supportati da soldati di marina scelti. Per i Cartaginesi la situazione era apposta. Le navi erano cariche di merci, quindi lente nella manovra, praticamente inservibili per la battaglia; inoltre gli equipaggi erano completamente privi di addestramento ed erano stati imbarcati per l’occasione soldati di marina appena arruolati. Il risultato fu micidiale: inferiori nella manovra e nel combattimento, i Romani affondarono 50 navi cartaginesi e ne catturarono altre 70, provocando migliaia di morti.
Lutazio Catulo tornò a Lilibeo, dove dovette gestire il bottino: circa 10.000 uomini erano caduti nelle sue mani. Inoltre, il comandante romano rinnovò l’assedio di Lilibeo e riuscì ad espugnare la città. Cartagine, pertanto, avendo subito alle isole Egadi una così sconfitta pesante in termini di uomini e soprattutto di navi, con le finanze esauste, dovette chiedere la pace a Roma. Dopo 24 anni di guerra si concluse così la prima guerra romano-punica.

Schieramenti
Vexilloid of the Roman Empire.svg Repubblica romana Carthage standard.svg Cartagine
Comandanti
Gaio Lutazio Catulo Annone
Effettivi
300 navi da guerra circa 120 navi da guerra circa
130 navi cargo circa
Perdite
30 navi affondate 50 navi da battaglia affondate,
70 navi da battaglia catturate,
10.000 uomini catturati

 

Il tempio di Giuturna a Largo di Torre Argentina (Roma), costruito da Gaio Lutazio Catulo per celebrare la vittoria delle Egadi
Il tempio di Giuturna a Largo di Torre Argentina (Roma), costruito da Gaio Lutazio Catulo per celebrare la vittoria delle Egadi

Simone Riemma

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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